Le Chiese di Casalmaggiore
Ultima modifica 10 maggio 2018
Duomo di Santo Stefano |
All'interno, vi sono numerose sculture (tra cui emergono quelle degli scultori Albertolli e Civeri) posizionate negli anni Venti dal Monsignor Marini, e vi è pure una ricca quadreria (opere di Agosta, Malosso, Moncavallo, Gavasetti, Giuseppe Diotti, che spaziano dal secolo XVI al XIX). Al suo interno, di fianco all'altare maggiore, vi è la copia del Ghislina della "Pala di Casalmaggiore" del Parmigianino, che ora risiede nella Gemäldegalerie di Dresda in Germania.
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Complesso monastico di Santa Chiara |
Chiesa di San Francesco |
Santa Maria del Popolo |
Santuario della Beata Vergine della Fontana Fuori dal centro abitato, oltre la ferrovia, lungo la vecchia strada che collega Casalmaggiore a Sabbioneta, sorge il Santuario della Beata Vergine della Fontana, retto in origine dai Serviti e affidato dal 1902 ai Cappuccini. |
Costruito nella seconda metà del XV secolo sul luogo di una fonte ritenuta miracolosa, la chiesa ha uno stile prevalentemente gotico, anche se nella facciata tripartita spicca un ricco portale rinascimentale in cotto. L'abside centrale e poligonale, è molto sviluppata in altezza per la presenza del presbiterio sopraelevato, ma soprattutto per la cripta sottostante. Nella cripta, si trova la Fontana, famosa per la sua acqua miracolosa, che dà il nome al Santuario, sopra alla quale vi è l'immagine della Madonna del Latte (tipica nella zona casalasca insieme alla Madonna con il fiore bianco), venerata nel corso dei secoli e anche ai giorni nostri ( si può ricordare che persino i milanesi sono scesi a Casalmaggiore per fare un voto alla Madonna durante la peste manzoniana). |
La navata centrale, delimitata da pilastri poligonali, è coperta da una maestosa volta a botte di disegno classicheggiante, mentre le volte delle campate laterali sono a crociera. Numerosi sono gli affreschi conservati nel Santuario, di epoca variabile dal XV secolo al XVII secolo: oltre alla sopracitata immagine della Madonna del latte, si ricordano il ciclo con le storie di Giovanna d'Arco (realizzata dai fratelli Pesenti di Sabioneta, iscritta come una delle prime rappresentazioni della Santa guerriera in Italia) e numerose immagini votive di Madonne. Pregevoli, inoltre, i paliotti policromi in scagliola degli altari (sec. XVII). |
Infine, nella seconda cappella di sinistra è presente la stele funeraria del pittore Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, morto nel 1540 a Casalmaggiore, dove si era rifugiato da Parma perché perseguitato dai creditori. Secondo la tradizione e secondo il Vasari, il Parmigianino sarebbe morto in una cascina poco distante dal Santuario, ricordata da una lapide commemorativa presente lungo il Viale che porta al Santuario. |